Le colpe degli istigatori politici

A BOLOGNA si ricorda l’assassinio di Biagi senza che nessuno trovi il coraggio di ricordare che un certo signore definì «limaccioso» il suo studio sulla riforma del mercato del lavoro. Lo stesso signore era solito alzarsi e uscire nel corso degli incontri istituzionali quando prendeva la parola Marco Biagi. I bolognesi l’hanno poi eletto sindaco. […]

A BOLOGNA si ricorda l’assassinio di Biagi senza che nessuno trovi il coraggio di ricordare che un certo signore definì «limaccioso» il suo studio sulla riforma del mercato del lavoro. Lo stesso signore era solito alzarsi e uscire nel corso degli incontri istituzionali quando prendeva la parola Marco Biagi. I bolognesi l’hanno poi eletto sindaco.

Gianluca Fagnocchi, ilcarlino.it

IL LETTORE ci ha scritto in relazione alla foto di Diliberto con la signora in maglietta e la scritta ‘La Fornero al cimitero’. La signora ha poi riconosciuto di aver commesso un grave errore. A differenza di Diliberto che invece ha scaricato la colpa sull’amica, dicendo che lui quella scritta non l’aveva notata. La verità è che nel terrorismo l’induzione a delinquere è quasi più grave del gesto e del resto la stessa signora racconta di aver fatto quella «cretinata perché mi sono fatta suggestionare da tutti i discorsi che si leggono su Facebook e su Internet». Coloro che armano la mano dei terroristi sono per lo più politici, lo sanno bene gli esperti del nuovo terrorismo. Dovrebbero ricordarsene sempre i politici prima di parlare, dovrebbero vergognarsene coloro che hanno vite umane sulla coscienza.

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