IL PROBLEMA della disoccupazione giovanile conferma che in politica 2 più 2 non fa 4, ma 2 o 5. La politica di Monti di aumentare le tasse può avere una sua motivazione e aspettativa ragionieristica, ma in termini pratici ha un effetto contrario, che è devastante sulla crescita. Perciò bisogna che la politica torni a prendere il posto dei tecnici.
alter, ilcarlino.it

IL PROBLEMA della disoccupazione giovanile certamente dimostra che un governo che rinvia ai tempi lunghi gli effetti della sua gestione è condannato. La politica dovrebbe combinare la necessità di aumentare le entrate con l’inderogabile necessità di aiutare la ripresa, perché un popolo di disoccupati non solo non consuma, e dunque impedisce la ripresa, ma non paga nemmeno le tasse. Il problema è anche di ordine etico, non è accettabile una politica che condanna i giovani. Quindi un cambiamento si impone. Allo stesso tempo bisogna osservare che il peso dei giovani senza lavoro ricade non solo sugli interessati, ma anche sulle famiglie ovvero sui genitori e sui nonni, che devono farsi carico attingendo ai loro risparmi per compensare il mancato reddito dei nipoti.
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