PRIMA di venire a Lugo vivevo a Pech nel Kosovo, e nessuno come noi albanesi del Kosovo può capire le sofferenze degli emiliani che sono stati costretti a lasciare le case diventate insicure. Conosco il dolore di dover lasciare la propria casa, il proprio paese perché la guerra o un sisma costringe a farlo.
genc, ilcarlino.it

HO VISTO centinaia, anzi migliaia di uomini e donne fuggire dai loro villaggi, dalle loro case in fiamme, incendiate durante la guerra nel Kosovo e ho ritrovato somiglianze con quel che è accaduto e sta accadendo nella nostra terra. Mi riferisco a quel baleno di tempo nel quale chi è costretto a fuggire decide che cosa portare con sé. Ricordo di aver trovato per terra corpi di donne uccise, che stringevano ancora tra le mani il velo da sposa o le foto del matrimonio o dei propri cari. Voglio dire che il dolore di dover lasciare la casa è così forte che chi fugge non sceglie cose utili, ma cose che hanno a che fare con i sentimenti più profondi e i ricordi più belli. Credo sia accaduto così anche ai terremotati che hanno dovuto portare con sé solo poche cose prima di lasciare le case diventate pericolose.
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