NON CAPISCO perché le popolazioni terremotate si ostinino a voler rimanere nei paesi, che sono stati dichiarati zona rossa, e non accolgano la generosa offerta di ospitalità che è venuta da tanti albergatori dell’Emilia Romagna. E’ evidente che l’emergenza avrà tempi lunghi e non possono pensare di poter rimanere a lungo nelle tende.
ele, ilcarlino.it

 

NON CI SONO i grandi alberghi nei sogni degli sfollati. Io li capisco ma vedo che incontrano incomprensioni diffuse. Penso di capirli perché in gioventù mi sono trovato in situazioni analoghe, quando dovetti lasciare l’abitazione, che era stata travolta dall’alluvione del 1966. Solo chi è stato sradicato da casa sa quanto disorientamento e ansia susciti il trovarsi senza più nulla. Sei cacciato per strada, non hai più nulla, nemmeno lo spazzolino per i denti e un dentifricio, ti manca tutto e l’unica cosa che desideri è che tutto finisca presto, anzi subito. Illusorio pensare che per un terremotato possa costituire motivo di attrazione l’idea di essere ospitato in un albergo lontano dal proprio paese. Perciò capisco chi dice: grazie ma preferisco una tenda purché sia vicina a casa mia.
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