E ora fuori i nomi

LA BOMBA di Brindisi mi pare abbia dato concretezza all’ anniversario dell’attentato di Capaci contro Borsellino, che probabilmente, se non ci fosse stata la strage delle ragazzine, sarebbe stata una vuota cerimonia per qualcosa accaduta tanti anni fa. O forse magari non è così, perché la storia ci insegna che i nodi vengono sempre al […]

LA BOMBA di Brindisi mi pare abbia dato concretezza all’ anniversario dell’attentato di Capaci contro Borsellino, che probabilmente, se non ci fosse stata la strage delle ragazzine, sarebbe stata una vuota cerimonia per qualcosa accaduta tanti anni fa. O forse magari non è così, perché la storia ci insegna che i nodi vengono sempre al pettine.

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L’ANNIVERSARIO dell’attentato a Falcone è stata l’occasione colta dalle più alte autorità dello Stato, in particolare dal Capo del Governo, per chiedere siano svelate tutte le zone d’ombra che restano di quel giorno. Il dire che non c’è ragion di Stato che giustifichi l’occultamento della verità è una dichiarazione che ha a che fare con altre stragi, che hanno insanguinato la nostra storia e in particolare per quella di Capaci significa che, al di là dei tasselli mancanti che porterebbero ai nomi, quel piano non si sarebbe potuto realizzare se della mafia non avessero fatto parte persone che ricoprivano ruoli chiave nel campo della sicurezza nazionale e degli apparati che avrebbero dovuto assicurare la protezione del magistrato, cui fu tesa la trappola. Meglio tardi che mai, ma ora fuori i nomi.

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