E ora basta con le tasse

Inserite la parola ‘costo della politica in Italia‘ su Google e scoprirete che le sono dedicate 27 milioni di pagine. L’argomento tira quanto il problema dell’antipolitica, e vorrei vedere visto che la cosiddetta politica, ovvero partiti e annessi, ci costa 23 miliardi l’anno ed è purtroppo l’unico primato che ci è rimasto. Qualcuno ha fatto […]

Inserite la parola ‘costo della politica in Italia‘ su Google e scoprirete che le sono dedicate 27 milioni di pagine.

L’argomento tira quanto il problema dell’antipolitica, e vorrei vedere visto che la cosiddetta politica, ovvero partiti e annessi, ci costa 23 miliardi l’anno ed è purtroppo l’unico primato che ci è rimasto.

Qualcuno ha fatto i conti anche su quanto ci costano i partiti e il risultato è che ad ogni italiano costano 28 volte più di quanto non costino i partiti ad un americano. Insomma lavoriamo per mantenere loro non più per mandare avanti le nostre famiglie e chiamatela pure antipolitica qualunquista, se vi va.

Ma mi pare chiaro che con questo andazzo non andremo da nessuna parte, nel senso che se continua a rimanere una situazione così con uno Stato che si autodistrugge per bulimia non ci sarà governo che potrà riuscire nell’impresa e non ci sarà mai fine al numero delle tasse cui si dovrà ricorrere per alimentare il mostro.

A questa resa dei conti sta giungendo anche il governo Monti, che mi pare già costretto a prendere atto che non può più continuare a inventarsi tasse, perché il paese è fermo, l’economia paralizzata, i consumi a zero e l’unica merce rimasta negli scaffali è la paura.

Oggi ci sarà una nuova tassa sul prezzo della benzina, tra una settimana ce ne sarà un’altra, poi un’altra ancora e così via. E continuando con questa cura da cavallo è evidente che alla fine morirà il cavallo.

Il nodo è la ristrutturazione dello Stato, imprescindibile perché possa esserci una svolta nella storia di questo paese che sta andando alla deriva. Significa fare quel che aveva annunciato Berlusconi, guadagnandosi il pieno dei consensi, e che poi non ha fatto.

Non si può concepire un Paese dove ci sono cittadini che vanno in pensione e poi viene loro negata perché non c’è denaro e dove ci sono partiti che hanno le casse stracolme di soldi ricevuti dallo Stato.

Tanto che alcuni, mi riferisco alla Lega, si sono comprati chili di lingotti d’oro, che non si sa bene che fine abbiano fatto. Non si può accettare che ci siano enti inutili mangiasoldi o partiti, vedi Pdl e Pd, che ricevono dallo Stato 200 milioni l’uno e ci siano cittadini che si suicidano perché sono rimasti senza lavoro o perché non trovano un finanziamento per pagare i dipendenti della propria azienda. Sono contrasti che ripugnano.