Come fosse una colpa nazionale

HO VISTO Sanremo come fosse l’ultimo spettacolo di un passato che non ci appartiene più. La Rai non si è accorta di aver preparato un programma vecchio e non più in sintonia con gli italiani. Tutto quel che c’è stato di gridato, di intollerante, di volgare, di becero ha suscitato una giusta presa di distanza. […]

HO VISTO Sanremo come fosse l’ultimo spettacolo di un passato che non ci appartiene più. La Rai non si è accorta di aver preparato un programma vecchio e non più in sintonia con gli italiani. Tutto quel che c’è stato di gridato, di intollerante, di volgare, di becero ha suscitato una giusta presa di distanza. È un avvertimento per tutti.

elena, ilcarlino.it

LA COSA che mi sorprende di più è la capacità di questo Festival della canzone italiana, voi non ve ne siete accorti ma vi posso assicurare che si tratta di un festival di musica, nel riuscire ad essere uno specchio del Paese. Da questo punto di vista sono in errore coloro i quali, per reazione allo sproloquio di Celentano, chiedono si chiuda Sanremo. Dico ciò perché mi rendevo conto l’altra sera, durante la squallida esibizione di Celentano, che tanti attorno a me, ero al giornale, invece di esprimere giudizi sul programma, se la prendevano con l’Italia, abbandonandosi a giudizi non riferibili. Come se quello spettacolo poco edificante fosse una colpa nazionale. Bisogna ammettere che sono pochi i festival canori che possono vantare tale potere di rappresentanza.

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