Ci mancava solo la Resistenza

Sono scandalizzato dall’inerzia con cui lo Stato affronta la questione Val di Susa. E’ mai possibile che dopo vent’anni ancora non si sia trovata la fine? Nessun altro paese tollererebbe una situazione così. Con una valle che è divisa tra una dozzina di Comuni che sono contrari alla Tav e un’altra dozzina che sono favorevoli. […]

Sono scandalizzato dall’inerzia con cui lo Stato affronta la questione Val di Susa. E’ mai possibile che dopo vent’anni ancora non si sia trovata la fine? Nessun altro paese tollererebbe una situazione così. Con una valle che è divisa tra una dozzina di Comuni che sono contrari alla Tav e un’altra dozzina che sono favorevoli. E nel mezzo, i violenti.

urge, ilcarlino.it

 risponde GIOVANNI MORANDI,  Direttore Qn e il Resto del Carlino

 I PRIMI increduli sono i nostri inviati in val di Susa, parlo di quei giornalisti che vengono minacciati e aggrediti nelle postazioni avanzate da cui osservano sgomenti. Qui non si tratta di piagnucolare sul fatto che i giornalisti vengono picchiati, correre rischi anche di questo tipo fa parte del nostro lavoro e non è questo il problema. Il fatto è che sono persone che sono lì con il compito di farci capire e prim’ancora di capire loro stessi cosa c’è dietro i fatti, per trovare le motivazioni, perfino dei violenti, sempre che ne abbiano. E ci raccontano invece l’incapacità di dare una logica ai comportamenti, che non sia quella del puro pretesto per sfogare l’aggressività. L’ultima assurdità è il presentarsi come eredi dei partigiani e della Resistenza. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

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