VI IMMAGINATE Togliatti o De Gasperi che partecipano alle primarie? Che stanno due ore davanti al leggio di plexiglass di Sky per il faccia a faccia con il moderatore che gli dà il tempo. Ve l’immaginate non dico i padri o i patrigni della patria, a seconda dei gusti, ma politici come Moro, La Malfa, Malagodi, do you remember l’area laica?, che oggi chiamano Centro, grande centro, piccolo centro o in altri mille modi ma tutti terribilmente meno adeguati di quella austera del passato. Sono domande che uno inevitabilmente si pone, nell’apprendere che nel grande partito dell’avvenire che non è venuto per occupare il posto di Berlusconi ormai danno il numero come in drogheria e sono arrivati a 11 pretendenti, poi 10 dopo il saggio ritiro della Mussolini, ma potrebbero diventare 14 se dovessero farsi avanti altri 4 o 5 che ci stanno pensando. Il bello è che tutt’e dieci o quindici non valgono uno. Senza offesa, naturalmente ma insomma i leader non s’inventano e non sono certo le primarie a dar loro quello che a loro manca: il carisma del capo. Leader si nasce e non si diventa e loro non sono nati. Vuoi mettere una volta quando a decidere non erano le primarie all’americana ma congressi di partiti all’italiana, dove succedeva di tutto meno che perdere tempo a fare la conta matematica.

SI ANDAVA a braccio e il risultato era sempre politico non matematico, non c’era nulla da decidere perché era stato già tutto deciso. E veniva eletto Fanfani, Berlinguer o Craxi, insomma gente di quella caratura. Non è il caso fare paragoni che risulterebbero sgradevoli e dunque risparmiamoci accostamenti con i nomi dei candidati di oggi. Carneade in confronto era Alessandro Magno. Dicono però che le primarie servono e che in un periodo in cui la politica non è nei cuori degli italiani servono a far salire i sondaggi, ad animare il dibattito poltico, a riscaldare un interesse che a volte sembra irrimediabilmente spento.

DIFFICILE dire se siano i grandi partiti a fare i grandi capi, anche se il nostro passato dimostra che ci sono stati grandi capi anche di piccoli partiti. Il fatto è che oggi mancano i leader semplicemente perché mancano le visioni, mancano visionari che sappiano trascinare per cause giuste. In pratica manca la politica e di conseguenza i politici. Ci sono solo tanti piccoli uomini, che fanno lunghe ombre, come accade sempre nelle ore dei tramonti.