Zona Cesarini: ecco Matteo

ALL’INDOMANI del giuramento del nuovo governo, leggendo molti giornali di varie tendenze politiche, ho capito che Matteo Renzi ha già compiuto un mezzo miracolo. AL DI LÀ dei quotidiani-ultrà, anche i più critici nei confronti del giovane premier si sono augurati che, alla fine, porti a termine le fatiche di Ercole per il bene dell’Italia […]

ALL’INDOMANI del giuramento del nuovo governo, leggendo molti giornali di varie tendenze politiche, ho capito che Matteo Renzi ha già compiuto un mezzo miracolo.

AL DI LÀ dei quotidiani-ultrà, anche i più critici nei confronti del giovane premier si sono augurati che, alla fine, porti a termine le fatiche di Ercole per il bene dell’Italia che non può concedersi ulteriori ricreazioni. È vero, la sua squadra non appare trascendentale, perché le sottili alchimie usate per tener buoni molti partitini hanno finito per annacquare il progetto iniziale dell’ex sindaco di Firenze che ha incassato anche tanti “no” di personaggi di spicco, forse preoccupati di bruciarsi in un’avventura al buio. «Tutto qui?», si sono chiesti diversi commentatori e anche il sottoscritto è restato un po’ con la bocca amara, dopo aver visto la sorridente squadra renziana.

Ma, poi, sono prevalsi quei sentimenti che si chiamano buonsenso o, a livelli più alti, ragion di Stato. E la speranza è, pressoché, unanime: facciamo voti affinché Matteo sia capace di farcela e porti a casa qualche importante cambiamento.

RENZI è l’ultima carta che possiamo giocarci, come quegli allenatori di calcio che si tengono il campioncino in panchina per farlo scendere in campo, fresco, negli ultimi minuti della partita in modo da ribaltare il risultato in “zona Cesarini”. Che Renzi sia davvero il nostro Cesarini: i mass media fanno il tifo per lui. E, a proposito di giornali, chissà se l’«enfant prodige» della politica italiana troverà il modo di ascoltare e di dare qualche risposta alle tante, pressanti, necessità del mondo editoriale.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net