LA STORIA di Aurelio e Rita Anania, e dei loro 15 figli (che, a giorni, diventeranno 16) è di quelle che confortano nel momento forse più alto della Grande Depressione. Leggiamo, infatti, ogni giorno, storie di genitori che non riescono ad arrivare alla fine del mese perché la crisi economica incalza sempre più. Storie di padri disoccupati che si suicidano e di giovani che non trovano lavoro, storie amare di un’Italia amara.

Poi scopriamo che, a Catanzaro, un bidello di 46 anni (che oggi si chiama coadiutore scolastico: vuoi mettere?) manda avanti una tribù con 2.200 euro (nette?) al mese e neppure si lamenta perché crede nella Provvidenza che gli dà una mano. Quella famigliona che vive in una casetta di 110 metri quadrati (i 7 maschietti dormono in una stanza, le femminucce in ben due) è capace di un miracolo quotidiano che conforta. Ma che ci serve da monito perché continuiamo, invece, a versare lacrime sulla soffocante recessione. Coraggio, speriamo pure noi nella Provvidenza. Che può aiutare anche chi non ha 15 figli