Un’altra Europa

IL PREVEDIBILE successo di Marine Le Pen, per quanto limitato, per ora, ad alcune municipalità francesi conferma l’aumento esponenziale dei sentimenti di protesta verso un’Europa avvertita sempre più come una matrigna punitiva e lontana. Questi sentimenti dovrebbero far drizzare le orecchie a tanti ottusi euroburocrati che, ogni giorno, ci impartiscono lezioncine o sorrisetti di superiorità. […]

IL PREVEDIBILE successo di Marine Le Pen, per quanto limitato, per ora, ad alcune municipalità francesi conferma l’aumento esponenziale dei sentimenti di protesta verso un’Europa avvertita sempre più come una matrigna punitiva e lontana. Questi sentimenti dovrebbero far drizzare le orecchie a tanti ottusi euroburocrati che, ogni giorno, ci impartiscono lezioncine o sorrisetti di superiorità. Il premier Renzi ha affermato che diamo più di quanto riceviamo e probabilmente ha ragione: da anni, ormai, nel nostro Paese l’opinione pubblica conduce, con alterne fortune, una dura battaglia contro gli sprechi della Casta, ma gli organismi europei sembrano immuni da qualsiasi risparmio o critica.

SONO GIORNI che siamo subissati da immagini del Parlamento europeo, da summit che si susseguono senza sosta con risultati piuttosto inesistenti. Credo che i costi siano inversamente proporzionali ai successi ottenuti e sarebbe veramente ora di invertire questo trend negativo. Per di più la nostra brava Elena Comelli ha scoperto che il famoso 3% del Pil, come limite per il deficit di bilancio dei Paesi europei, è un concetto teorico, senza alcun fondamento economico, inventato da un oscuro funzionario di Mitterrand. C’è bisogno di un’altra Europa, questa ci ha davvero stufato.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net