Una vita da senatore precario

RACCOLGO IN DIRETTA le confidenze di un amico giornalista che è stato appena eletto al Senato. Vorrei congratularmi con lui, ma mi previene subito perché entra nelle ovattate stanze di Palazzo Madama ma non è contento. Mi spiega i motivi: qualcuno gli ha dato subito del “ladro”, nonostante abbia già firmato l’impegno per autoridursi l’indennità […]

RACCOLGO IN DIRETTA le confidenze di un amico giornalista che è stato appena eletto al Senato. Vorrei congratularmi con lui, ma mi previene subito perché entra nelle ovattate stanze di Palazzo Madama ma non è contento. Mi spiega i motivi: qualcuno gli ha dato subito del “ladro”, nonostante abbia già firmato l’impegno per autoridursi l’indennità parlamentare e si sente un rottamato. Non solo: sa già che, al massimo tra un anno sarà in scadenza e, con la nuova legge elettorale, non avrà i soldi per potersi ricandidare. E come la mettiamo con i grillini che hanno l’ordine di starsene da soli? Secondo l’amico, sono alieni che non andranno alla buvette, ma si porteranno il panino da casa, rigorosamente vegano. Cerco di consolare il disgraziato, ma poi lo saluto bruscamente per non piangere anche io. Quasi quasi, gli faccio la colletta.