QUALE SOLUZIONE migliore per recuperare credibilità davanti agli occhi degli italiani? Fissare proprio nel primo weekend torrido d’estate (o quasi) il Consiglio dei ministri per varare le misure anticrisi. L’effetto è garantito: dare l’idea dell’emergenza con il povero governo al lavoro nell’afa romana, mentre noi ce la spassiamo con le chiappe chiare al mare. Ma la situazione è tale che l’affannosa rincorsa di Letta nel tentativo di recuperare il tempo perduto (quasi due mesi), mette solo qualche cerotto sopra una ferita che si è già incancrenita. Penso, quindi, che l’esecutivo sia sempre più a tempo: qui ci vogliono terapie d’urto che i continui compromessi tra l’ala Pd e il fronte Pdl rischiano di far slittare o, addirittura, svuotare. Ecco perché, nei corridoi dei palazzi romani, sono già cominciate le grandi manovre per preparare il terreno alla prossima legislatura. Ecco perché, mentre Matteo Renzi appare sempre più come l’uomo solo al comando del Pd, soprattutto dopo la fine della luna di miele dei “lettiani”, anche il Popolo della Libertà comincia a riscaldare i motori.

QUASI una necessità, dopo i pessimi risultati rimediati nell’ultima tornata elettorale che fanno il paio con l’esplosione dell’assenteismo nelle urne. Berlusconi ha avuto la conferma che, senza di lui in campo, il partito rischia di sfaldarsi. MA SA ANCHE perfettamente che, alla sua età, e con i guai giudiziari all’orizzonte, non è forse più in grado di tenere testa ad un giovane come il sindaco di Firenze. E, allora, in che modo fronteggiare il rampante quarantenne, considerando che Angelino Alfano ha dimostrato di non possedere il carisma giusto per aspirare a diventare l’erede del Cavaliere? La pazza idea di qualcuno dell’“entourage” (ma Silvio appare ancora molto cauto), è tornare alle origini in tutti i sensi, rispolverando, da una parte, Forza Italia e cercando di convincere, dall’altra, l’erede “numero uno” di Berlusconi, la primogenita Marina appunto, a scendere in campo al posto del genitore, quasi fosse una dinastia.
FANTAPOLITICA? Può darsi, ma le voci (e le smentite) s’accavallano, tra Arcore e Roma. Personalmente, posso solo confermare l’attaccamento tra padre e figlia che, anche negli ultimi mesi, è stato ribadito più volte: assieme a Paolo Mazzanti, scrissi, una ventina d’anni fa, il libro “Eredi” e, tra i rampolli intervistati, c’era proprio Marina. Era la sua prima intervista, ma, in quell’occasione, nessun erede venne seguito con tanta attenzione e scrupolo dal proprio padre come la giovane Berlusconi. Ho la sensazione che, di questo passo, dovremo aggiornare quel vecchio libro.
[email protected]