Un po’ di luce su Bankitalia

IL PRESIDENTE dell’Abi, Antonio Patuelli, invita i risparmiatori a tenere i nervi distesi: le banche italiane sono più solide di quelle tedesche. Ha ragione: in momenti così incerti, infatti, basta davvero poco per perdere il controllo della situazione (ieri Piazza Affari ha chiuso a – 4,8%). È vero, c’è stato il fallimento di Banca Etruria […]

IL PRESIDENTE dell’Abi, Antonio Patuelli, invita i risparmiatori a tenere i nervi distesi: le banche italiane sono più solide di quelle tedesche. Ha ragione: in momenti così incerti, infatti, basta davvero poco per perdere il controllo della situazione (ieri Piazza Affari ha chiuso a – 4,8%). È vero, c’è stato il fallimento di Banca Etruria con l’aggiunta di altri istituti che, per usare un eufemismo, non se la passano troppo bene, ma sarebbe un grave errore alimentare, in qualche modo, quel clima da “corsa agli sportelli” che mette a repentaglio il futuro di un intero settore. Potremmo pagare tutti un prezzo molto alto se non saremo capaci di resistere a questa ennesima bufera che si abbatte sulle nostre fragili navicelle. È anche sbagliato accorgersi solo ora degli errori della Comunità Europea dopo avere ignorato per troppo tempo che, nel club monetario, era in vigore la doppia velocità tra i membri di serie A e quelli di serie B finendo, così, per incassare solenni schiaffoni senza reagire mai. D’altra parte, è anche evidente che un clima di sfiducia e di incertezza finisce per rallentare la ripresa: il governo deve, quindi, fare chiarezza. Magari seguendo la strada indicata da Forza Italia che ha chiesto ieri di istituire una commissione d’inchiesta in grado di fare luce soprattutto sulle eventuali responsabilità della Banca d’Italia che non ha vigilato sul sistema come avrebbe dovuto. Proprio nel momento in cui la crisi economica sembra davvero alle nostre spalle, dobbiamo allontanari tutti i nuvoloni che preannunciano una nuova bufera. Che farebbe la felicità dei corvi di Bruxelles pronti a svolazzare sulle nostre teste bramosi di spolparci vivi. giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net