CON I CONTI che non tornano, è giusto mettere un matematico ai vertici della Banca d’Italia. Detto e fatto: Salvatore Rossi, pugliese, una carriera all’interno dell’istituto, è il nuovo direttore generale di Palazzo Koch al posto di Fabrizio Saccomanni che è approdato alla corte di Enrico Letta come ministro dell’Economia. Una successione indolore, quella di Rossi, all’insegna della continuità. Anche lui fa, infatti, parte di quella schiera dei “Draghi boys” che, sotto la gestione del governatore Visco, tiene i collegamenti con la Bce di Francoforte.

La politica monetaria della Banca centrale, quindi, non cambia: da una parte, occhio attento ai conti del sistema finanziario, dall’altra, sguardo particolare ai possibili segnali di ripresa economica, cercando di salire al volo sul treno dello sviluppo con i tagli dei tassi. I titoli dei libri scritti da Rossi promettono bene. Due, in particolare: “Competere in Europa” e, soprattutto, “La regina e il cavallo. Quattro mosse contro il declino”. Speriamo di non essere solo il cavallo.