Ultimo giorno di scuola

IERI È STATO l’ultimo giorno di scuola, perché è terminata la mia legislatura parlamentare: da oggi sono un ex. Anche se non vedevo l’ora di uscire dalla cosiddetta Casta, è stato comunque un giorno triste. Già la sera precedente, con la sconfitta dell’arcivescovo di Milano Angelo Scola, sul filo di lana del Vaticano, avevo incassato […]

IERI È STATO l’ultimo giorno di scuola, perché è terminata la mia legislatura parlamentare: da oggi sono un ex. Anche se non vedevo l’ora di uscire dalla cosiddetta Casta, è stato comunque un giorno triste. Già la sera precedente, con la sconfitta dell’arcivescovo di Milano Angelo Scola, sul filo di lana del Vaticano, avevo incassato un brutto colpo. Ma è andata peggio con il commiato da Montecitorio, nonostante le delusioni patite in cinque anni da onorevole.

Ho riempito le scatole di carte inutili, ho consegnato il passaporto di servizio e le chiavi del mio ufficio, lassù all’ultimo piano. Era una stanza piccola, ma con un grande pregio: dalla finestra vedevo la cupola di San Pietro. Nel momento del congedo, ho guardato un attimo la loggia dove, solo poche ore prima, si era affacciato il nuovo Papa, Francesco, e ho pensato che, in questo mondo, persino i Pontefici vanno, adesso, in pensione. Allora ho capito come sia stato fortunato perché, anche se non vedo più il Cupolone, sono tornato a casa mia, al giornale. E, finalmente, ho sorriso.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net