Ue: Letta da recuperare

RICORDO ANCORA il giorno del congedo di Enrico Letta da Palazzo Chigi quando passò il testimone a Matteo Renzi: rammento il suo sguardo gelido, la profonda delusione dipinta nel volto. Fino all’ultimo, il suo governo era difeso dal Colle e lo stesso segretario del Pd continuava a ripetergli di stare sereno. E invece Letta, che […]

RICORDO ANCORA il giorno del congedo di Enrico Letta da Palazzo Chigi quando passò il testimone a Matteo Renzi: rammento il suo sguardo gelido, la profonda delusione dipinta nel volto. Fino all’ultimo, il suo governo era difeso dal Colle e lo stesso segretario del Pd continuava a ripetergli di stare sereno. E invece Letta, che è un gentiluomo, si è ritrovato, da un giorno all’altro, in pensione anticipata. Per indorargli la pillola, si diceva che lo stesso Renzi lo volesse in un ruolo utile al Paese, magari in Europa. Mai fidarsi delle promesse, soprattutto in politica. E, infatti, quando si è trattato di attribuire le cariche nella nuova Commissione di Bruxelles, Matteo ha portato avanti, per gli Esteri, la Mogherini, dimenticandosi dell’ex premier. Morale della favola, la ministra è stata congelata da molti partner, mentre un fedelissimo dellaMerkel ha rivelato che, se Enrico fosse stato messo davvero in corsa, avrebbe avuto molte possibilità di riuscita. Insomma, Letta è stato cornuto e mazziato per due volte. A questo punto, avanzo una sommessa proposta: siccome le chance della Mogherini, considerata dai suoi avversari troppo filorussa, si sono ulteriormente ridotte dopo l’aereo abbattuto in Ucraina, perché il sindaco d’Italia non tira fuori dal cilindro il coniglio Enrico? Cambiare gioco, a volte, aiuta a non perdere le partite. giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net