LA MIA VECCHIA professoressa di storia e filosofia, la signorina Ruju, avrebbe detto che è tutta colpa dell’“hybris”, cioè dell’eccesso di tracotanza che invade l’uomo incapace di riconoscere i propri limiti, mentre lo induce a cercare di umiliare gli sconfitti, non accontentandosi della semplice vittoria. Se ci fate caso, per provare a comprendere i tanti motivi dell’arresto di Renzi ai ballottaggi, la discesa è cominciata proprio nel giorni del massimo successo del governo del giglio magico, cioè l’elezione di Mattarella a Presidente della Repubblica. La spregiudicatezza e l’abilità del premier, che sembrava diventato una specie di demiurgo con il Paese bene in pugno, capace di disfare in un attimo alleanze ritenute solide, come il Patto del Nazareno con Berlusconi, sono diventate il seme delle future sconfitte, determinate da una micidiale miscela di sopravvalutazione personale e di sottovalutazione degli avversari. In pochi mesi, il governo, nonostante la crisi di una parte del centro-destra, ha, così, perso una buona fetta di consensi, anche perché alcuni temi caldi, come la bomba dell’immigrazione, sono letteralmente esplosi, senza alcuna valida risposta da parte dell’esecutivo.

E, DOMENICA, è successo quello che meno t’aspetti: alcune roccheforti considerate “rosse”, come Arezzo, feudo della Boschi, e Matera, la città della cultura europea, hanno capitolato, mentre non sorprende più di tanto la sconfitta di Casson a Venezia, in una regione dove la Lega detta sempre più legge. È vero che alcuni capoluoghi di provincia, considerati reami dei lumbard, come Lecco e Mantova, più Segrate (quella dello scambio del comizio di Berlusconi), sono finiti al Pd, ma, come affermano la Gelmini e Toti sono episodi locali perché, nel resto della regione, la Lega e Forza Italia sono, comunque, andate bene. A pesare ancora più sul “niet” ai democratici è stato l’elevatissimo assenteismo, alimentato dai grillini, vincitori però in Sicilia, che ha messo una pietra quasi tombale su un’altra sopravvalutazione: quella sul grande significato che, da molti anni a questa parte, abbiamo assegnato al voto per le elezioni dei sindaci. Erano così sentite, queste Comunali, che più della metà degli aventi diritto al voto ha disertato le urne. E, adesso, Renzi potrà scrollare le spalle e dire che, tanto, i ballottaggi non contano nulla… [email protected]