FEDERICA GUIDI, ministro dello Sviluppo economico, si sta dimostrando più brava, o forse più fortunata, di suo padre Guidalberto.Con Guidi senior abbiamo in comune la passione per gli orologi e lunghi anni di discussioni sulle sorti dell’Italia perché l’imprenditore ha sempre avuto una grande passione civile.

HA TENTATO, più volte, di rimboccarsi le maniche, per cercare di cambiare la nostra asfittica situazione economica.
Federica, forse memore del suo passato in viale dell’Astronomia, ha ora proposto di creare una task force per l’industria italiana, formata da economisti e politologi.

L’IDEA può anche essere interessante, ma quanti comitati di saggi, quante cabine di regia, quanti gruppi di studio sono stati creati negli ultimi anni? Siamo ormai diventati il Paese delle task force, considerate, per ogni problema, almeno all’inizio, come dei talismani salvifici. Le commissioni  si moltiplicano, ma, purtroppo, i risultati non si vedono e noi ne abbiamo, ormai, le tasche piene perché i problemi, sempre gli stessi, continuano a restare sul tappeto, irrisolti. Speriamo che la Guidi riesca a smentirmi e che questa sia, davvero, la volta buona.

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