IL PRIMO SOLE non si scorda mai. Dopo infiniti giorni, anzi mesi, di pioggia e di cupo grigiore, in tutti i sensi, è quasi arrivata l’estate. Improvvisamente, senza mezze misure, tutti catapultati in una bolla di sole e di caldo, ci siamo lasciati alle spalle, per qualche ora, i macigni, sempre più pesanti, che gravano sulle nostre spalle. A Milano, in realtà, la bella stagione ha fatto il suo trionfale debutto in straordinaria sintonia con il Salone del Mobile che, con un bilancio molto lusinghiero, si è chiuso proprio ieri. Nonostante la recessione, i budget ridotti all’osso, le prospettive incerte, gli espositori sono riusciti ad allestire una edizione di grande qualità, scommettendo con tanto coraggio sul futuro del “made in Italy”. Una piccola lezione di fiducia: abbandonati dalla politica romana, gli operatori del settore hanno dimostrato di non perdersi d’animo e, rimboccandosi le maniche, hanno cercato, con buoni risultati, di uscire dalla palude. È stata, insomma, una bella domenica con due squarci di luce, uno meteorologico e l’altro economico, in mezzo al buio.