Sinistra stellata

CAMBIANO i tempi e le mode. Persino Massimo D’Alema è ricorso agli chef stellati per finanziare la sua fondazione ItalianiEuropei: fior di cinque stelle con il grembiule, come Gianfranco Vissani e Fulvio Pierangelini, hanno confezionato, a Palazzo Rospigliosi a Roma, una cena con i fiocchi alla modica cifra di mille euro a cranio. Conti salatissimi per i soliti vip da Cesare Geronzi ad Alessandro […]

CAMBIANO i tempi e le mode. Persino Massimo D’Alema è ricorso agli chef stellati per finanziare la sua fondazione ItalianiEuropei: fior di cinque stelle con il grembiule, come Gianfranco Vissani e Fulvio Pierangelini, hanno confezionato, a Palazzo Rospigliosi a Roma, una cena con i fiocchi alla modica cifra di mille euro a cranio. Conti salatissimi per i soliti vip da Cesare Geronzi ad Alessandro Profumo, passando per i dissidenti come un certo Pier Luigi Bersani e per alcuni “coperti ed allineati” come Pier Carlo Padoan ed Andrea Orlando. Nulla da eccepire sull’utilità di un simile convivio per finanziare una Fondazione di rispettabile finalità, ma mi rendo sempre più conto come, oggi, il mondo sia davvero ribaltato. Ricordo ancora in che modo, solo pochissimi anni fa, erano viste a sinistra le cene organizzate da Berlusconi o dalla Santanché per i soliti noti pronti a farsi alleggerire in nome del partito. Adesso persino Baffino ricorre agli sponsor. Senza scomodare Baffone, mi chiedo cosa può aver pensato, scorrendo lo stellato menu dalemiano, un vecchio duro e puro delle Botteghe Oscure abituato ai tortellini, per la verità, prelibatissimi, degli “stand” della Festa dell’Unità. Un risotto con zucchine crude, in fondo, riesce ad annacquare meglio le radici di quello che una volta era il grande partito della classe operaia. giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net