UNA VOLTA, ai tempi della mietitura, al mattino, per la prima colazione, veniva dato un rinforzino ai contadini: un bicchierino di grappa da versare nella tazza del caffelatte o, in casi estremi, un bel piatto di pastasciutta. Il rinforzino di soldati spedito a Milano (25 militari in più) per “potenziare il dispositivo di vigilanza agli obiettivi sensibili”, non vale neppure due maccheroni due.

Certo, ci fa piacere che la campagna avviata dal “Giorno” per intensificare il controllo, con l’adesione dei nostri lettori, cominci a dare qualche frutto: prima sono arrivati 140 poliziotti e carabinieri, ora tocca all’Esercito. Tali invii confermano, in effetti, come fosse giusto chiedere l’aumento degli organici dopo l’alba di sangue a Niguarda. Ma quei 25 soldati in più sono davvero pochini. Hanno, quasi, l’aria di una presa in giro, se non peggio, considerando che, per Roma, i rinforzi varati sarebbero ben maggiori. Di presa in presa, non vorremmo sentirci presi per i fondelli: qui ci vogliono fondi per la sicurezza.

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