Provate a farci caso, ma, in questi giorni, c’è una sorta di passaggio delle consegne, vent’anni dopo.

Mentre, infatti, il premier Matteo Renzi ha lanciato in grande stile la moda imperante dei quarantenni rampanti, Silvio Berlusconi, a quattro lustri dalla sua prima scalata a Palazzo Chigi, potrebbe finire ai servizi sociali per prestare la sua opera, sia pure per qualche ora al giorno, a favore dei meno fortunati. L’ex Cavaliere ha proposto di essere assegnato a una struttura all’interno della sua tenuta di Arcore, ma si parla anche di una casa di riposo in Brianza, la Cenacolo o, forse, la cooperativa Oasi. Un rottamato in mezzo ad arzilli vecchietti che apprezzeranno, più di altri, la sua verve e le sue iniziative.

Ma siamo proprio sicuri che sia finita così? È veramente il tramonto definitivo di un’epoca? Non ne sono affatto certo. Già molte volte abbiamo, infatti, cantato il “De Profundis” dell’ex Cavaliere che sembrava spacciato salvo, poi, ritrovarcelo vivo e vegeto come l’uomo dalle sette vite. Chi può dire, quindi, se la cooperativa Oasi o altre case di riposo saranno davvero l’atto finale di un personaggio che, nel bene o nel male, ha dominato la scena dal 1994 ad oggi?
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