Riscopriamo l’Italia

IN TUTTE le vicende, anche le più critiche, è importante cercare sempre l’aspetto positivo, sia pure molto marginale. È il caso delle ultime vacanze di Natale e delle code turche di questi giorni: a dispetto di tutto, gli italiani hanno riscoperto l’Italia. Se le Festività appena concluse (e non solo) sono state dominate dalla paura […]

IN TUTTE le vicende, anche le più critiche, è importante cercare sempre l’aspetto positivo, sia pure molto marginale. È il caso delle ultime vacanze di Natale e delle code turche di questi giorni: a dispetto di tutto, gli italiani hanno riscoperto l’Italia. Se le Festività appena concluse (e non solo) sono state dominate dalla paura e dalla psicosi delle bombe, a mo’ di consolazione c’è, però, un risvolto che merita di essere sottolineato. Nonostante l’assoluta mancanza di neve e le temperature pazze per questo pazzo inverno, le principali località sciistiche sono state prese d’assalto. Per causa di forza maggiore, i signor Rossi hanno, infatti, preferito le nostre mete alle solite località esotiche a rischio di attentati. È chiaro che tutti avremmo voluto evitare di piombare nella cappa di tensione che ci attanaglia. Così come è evidente che coloro che erano abituati a trascorrere il Capodanno all’estero hanno avuto nostalgia delle spiagge nordafricane o caraibiche. Abbiamo, però, fatto di necessità virtù e siamo rimasti a casa. Magari riscoprendo ed apprezzando le Alpi considerate (da chi?) non più di moda. Oppure i laghi e i borghi della provincia. Un brodino caldo (leggi: un po’ di quattrini in più in tempi di crisi) per una parte dei nostri operatori turistici che da troppo tempo erano al digiuno. Tra l’altro, quest’anno ci siamo inventati le vacanze della neve senza la neve: passi alpini a 2000 metri d’altezza che sembravano canyon del Texas, provetti sciatori, dismessa la tuta, in maglietta a prendere il sole, vie del centro di località rinomate delle Dolomiti trasformate in “vasche” romane o milanesi senza lo smog per lo struscio 24 ore su 24. Insomma, un raggio di sole nel panorama nero di questa difficile stagione: è meglio non sottovalutarlo anche perché dobbiamo, in qualche modo, reagire. Se ci abbandoniamo al pessimismo facciamo solo il gioco di coloro che fomentano questo clima bellico. giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net