Ridateci i tortellini

Allarme rosso per la carne rossa. Leggo che sono, così, a rischio 180 mila posti di lavoro in un settore, quello alimentare, chiave per il “made in Italy”,  dopo la presa di posizione dell’Organizzazione mondiale della sanità sui rischi cancerogeni di bistecche ed insaccati. È molto probabile che, anche nel caso della soppressata, tutto finisca […]

Allarme rosso per la carne rossa. Leggo che sono, così, a rischio 180 mila posti di lavoro in un settore, quello alimentare, chiave per il “made in Italy”,  dopo la presa di posizione dell’Organizzazione mondiale della sanità sui rischi cancerogeni di bistecche ed insaccati. È molto probabile che, anche nel caso della soppressata, tutto finisca  a tarallucci e vino, nel senso che, tra qualche tempo, dopo analisi più approfondite, tutta questa agitazione rientrerà e potremo tornare a mangiare tranquillamente la nostra cotoletta quotidiana. 

È anche vero che, di questi tempi, qualsiasi cosa commestibile rischia di essere cancerogena: di questo passo, finiremo tutti a pane ed acqua sperando che il frumento della pagnotta sia immune da contaminazioni e che la stessa acqua non sia inquinata. Dopo l’annuncio dell’Oms, non c’è stato, però, solo l’allarme degli addetti ai lavori del comparto zootecnia: pensiamo anche alle incertezze di quei consumatori sovrappeso, come il sottoscritto, che si trovano di fronte ad un bivio. I dietologi continuano, infatti, a dire che, se vogliamo dimagrire davvero, è necessario abolire alcuni nostri piatti preferiti che sono, per quanto mi riguarda, i tortellini in brodo e le tagliatelle al ragù. In compenso, prescrivono carne magra e tanto prosciutto. Adesso cosa possiamo fare?  A rifletterci, forse ho trovato l’alibi per tornare agli adorati primi piatti con la scusa dell’allarme dell’Oms. Alla faccia della nostra pancetta che è, pur sempre, un insaccato.  

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net