PASQUETTA AL MARE: Milano Marittima, ovviamente. Incontro un vecchio amico, Mino Faverio, che è stato nel consiglio d’amministrazione della Scala quando c’era Muti, dimettendosi dopo l’uscita forzata del Maestro dal tempio milanese della musica. Con Mino parliamo della bella intervista che Muti ha rilasciato ad Aldo Cazzullo sul “Corriere” e delle sue accorate dichiarazioni sullo stato dell’Italia. Come non condividere le preoccupazioni sulle sorti del Paese? «Mi fa male vedere l’Italia così».

ANCHE AL SOTTOSCRITTO stringe il cuore ascoltare un Grande Italiano che ama il suo Paese, ma che oggi lo trova quasi in coma e vorrebbe impegnarsi per cercare di rianimarlo. Riccardo dice pane al pane e vino al vino persino a Grillo che paragona a Iago, il protagonista dell’Otello: non basta criticare, bisogna essere propositivi. Apprezzo il Maestro anche fuori dal podio e mi chiedo come mai il Presidente della Repubblica non l’abbia ancora nominato senatore a vita. Tanto più che, oggi, è vacante un altro un posto dopo la scomparsa di Rita Levi Montalcini. Per il direttore d’orchestra sarebbe una degna “ouverture”, per Napolitano un eccellente commiato.

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