Razzi coreani

«IO SONO DI ROVIGO e non mi intrigo». Più che veneto, lui è abruzzese doc: Antonio Razzi, senatore della Repubblica, appena rientrato dalla missione nella Corea del Nord con il segretario della Lega, Matteo Salvini. Lo sento per telefono appena il nostro rappresentante mette piede sul suolo italico e la battuta su Rovigo me la […]

«IO SONO DI ROVIGO e non mi intrigo». Più che veneto, lui è abruzzese doc: Antonio Razzi, senatore della Repubblica, appena rientrato dalla missione nella Corea del Nord con il segretario della Lega, Matteo Salvini. Lo sento per telefono appena il nostro rappresentante mette piede sul suolo italico e la battuta su Rovigo me la sgancia appena gli chiedo chi ha davvero interesse a non volere la riunificazione tra la Corea del Nord e quella Sud. Da perfetto diplomatico, non si sbottona, anche se mi fa capire che gli ostacoli vengano dall’alto, molto dall’alto. La sua è stata una missione di pace e, quando faccio notare a Razzi che è un po’ singolare il fatto che faccia parte, contemporaneamente, della commissione parlamentare d’amicizia con Taiwan e di quella che intrattiene rapporti con il Maresciallo Kim Jong-un, mi dice che bisogna riavvicinare i vecchi nemici: nessuna incompatibilità, insomma, tra due realtà politicamente così distanti.
SARA’, ma intanto Antonio ha aperto, nel suo viaggio, vecchie ferite perché mi conferma che, assieme a Salvini, ha giocato a pallone e indovinate con chi? Con la bestia nera del povero Mondino Fabbri, quell’attaccante nordcoreano che, con il suo gol, clamorosamente, eliminò l’Italia (peggio del Costarica nel 2014…) ai mondiali di calcio del 1966. Ah, il giocatore-dentista, ribatto io. E Razzi, come un maestro un po’ saputello, mi striglia subito: «Macché dentista, era un idraulico…». Con questa grande rivelazione, vorrei troncare subito la telefonata, ma, in realtà, mi assilla un ultimo cruccio e gli chiedo: raccontami un po’ della Corea di Salvini… Ma Razzi mi fulmina usando la sua solita espressione che è un quasi sinonimo del suo cognome: «Da amico ti dico: fatti li c… tua!». Debbo ammetterlo: a imitare Crozza, il senatore è proprio bravo.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net