Qui ci vuole Gianni Morandi

MA CHE PAESE è mai questo? Ogni giorno che passa faccio sempre più fatica a riconoscerlo. Adesso neppure Sanremo è più Sanremo: il Festival della canzone italiana perde colpi come tutto il “made in Italy”. I DATI AUDITEL, forse per la concomitanza con le partite, segnalano,infatti,unsensibile calo degli ascolti, almeno nelle prime serate della rassegna canora. Negli anni Cinquanta […]

MA CHE PAESE è mai questo? Ogni giorno che passa faccio sempre più fatica a riconoscerlo. Adesso neppure Sanremo è più Sanremo: il Festival della canzone italiana perde colpi come tutto il “made in Italy”.

I DATI AUDITEL, forse per la concomitanza con le partite, segnalano,infatti,unsensibile calo degli ascolti, almeno nelle prime serate della rassegna canora. Negli anni Cinquanta sono cresciuto a pane, acqua, “Lascia o Raddoppia?” – ricordo che, al cinema, era perfino previsto un lungo intervallo, tra il primo e il secondo tempo, per permettere di seguire in tv i quiz del grandeMike -, la ciclistica Milano-Sanremoe,appunto, il Festival. Uno dopo l’altro, ho visto caderei miei vecchi miti e anche l’ultimo baluardo, sopravvissuto a contestazioni e crisi di vario tipo, rischia, ora, di saltare per aria. Spero in un recupero finale dei nostri cantanti anche se, a ben vedere, non è poi tutto negativo. Il “flop” televisivo finisce, infatti, per ridimensionare la figura di Fabio Fazio e il ruolo della simpatica, ma ormai davvero invadente, Littizzetto, che sono stati, forse, troppo osannati come il principe dei presentatori italiani e la regina della comicità “politically correct”. In realtà sempre le stesse ripetitive battute, la stessa compagnia di giro pronta a impartire lezioncine non richieste al pubblico pagante. Se Sanremo vuole tornare a correre a cento all’ora, ridateci, per favore, l’onesto e semplice Gianni Morandi… giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net