SCRIVO QUESTE RIGHE con il cuore amaro: Graziano Mesina è stato arrestato con l’accusa di essere l’ispiratore di un traffico di droga tra la Sardegna e il continente. La banda, secondo gli inquirenti, stava anche preparando un sequestro. Spero che tutto ciò non sia vero e che Grazianeddu sia innocente: altrimenti Indro Montanelli, se fosse ancora vivo, ci sarebbe rimasto male. Cilindro, aveva, infatti, trascorso la giovinezza in Sardegna, a Nuoro, dove il padre Sestilio era preside del locale liceo, e apprezzava molto la gente della Barbagia. In particolare stimava Mesina per una sua certa dignità, oltre al coraggio e al carisma. Diceva che, anche nel male, il bandito aveva una grandezza. E Montanelli accettò, persino, un invito a mangiare il “porceddu” quando Graziano era al confino. Ma anche il Grande Vecchio, l’amato Indro, qualche errore lo faceva: l’arresto di ieri mostra, malinconicamente, che ciascuno non può essere diverso da quello che, in realtà, è. Gli uomini non cambiano e non cambia neppure la pasta con cui sono fatti.