Mi permetto di inviarle l’ultimo dossier Upi sulla spesa delle Province e delle altre istituzioni dello Stato. Solo perché nella sua campagna abbia a disposizione dati certi: nel 2012 la spesa ha sfiorato i 10 miliardi. I dati sono pubblici: ministero Economia, banca dati Siope, Corte dei conti, Bankitalia, Ragioneria dello Stato, Istat. Pierluigi Battista, Roma

IN QUESTI GIORNI, il mio tavolo d’ufficio si è trasformato in una specie di battaglia navale: mi sono piovuti addosso numeri, analisi, proiezioni che dimostrano quanto le Province italiane siano brave. In effetti, nel 2012 le spese delle amministrazioni provinciali hanno superato di poco (e non sfiorato) i 10 miliardi con un calo del 21,33% rispetto a quattro anni prima. Quindi, se consideriamo che i Comuni ci costano 65 miliardi e le Regioni, addirittura, 163, sono davvero le cenerentole di quella idrovora che si chiamo spesa statale. Ma il problema è un altro: il fatto che le Province pesano meno di altre amministrazioni non giustifica, infatti, la loro sopravvivenza. Per la semplice ragione che l’obiettivo del rigore economico impone di cominciare la potatura dai rami secchi o meno necessari. Tutto qui.
[email protected]