Quando si dice stakanovisti

Per una volta mi trovo d’accordo con i grillini. La decisione della presidente della Camera, Laura Boldrini, di convocare, ieri, l’assemblea di Montecitorio per incardinare, in una seduta-lampo di pochi minuti, il decreto sul femminicidio nelle commissioni di appartenenza, è il classico fumo, gettato negli occhi degli italiani, per fingere che i tempi sono cambiati, che […]

Per una volta mi trovo d’accordo con i grillini. La decisione della presidente della Camera, Laura Boldrini, di convocare, ieri, l’assemblea di Montecitorio per incardinare, in una seduta-lampo di pochi minuti, il decreto sul femminicidio nelle commissioni di appartenenza, è il classico fumo, gettato negli occhi degli italiani, per fingere che i tempi sono cambiati, che i deputati sono stakanovisti, pronti a dare il buon esempio a tutti i cittadini che se la spassano ancora al mare o ai monti.

L’idea non è nuova: ci aveva provato, l’anno scorso, anche il predecessore della “first lady”, Fini, facendo venire a Roma gli onorevoli a ridosso del Capodanno d’estate per deliberare su un provvedimento che riguardava il gruppo siderurgico di Taranto. In quel caso, però, Gianfranco (che fine ha fatto?) non aveva convocato l’assemblea, ma si era limitato a chiamare a raccolta i membri della commissione interessata. La Boldrini ha voluto fare di più: con lei non si scherza davvero anche se, alla fine, in aula, c’erano solo 104 deputati. Il problema è che gli italiani sono molto meno ingenui di quanto la terza carica dello Stato possa, forse, supporre.

In tanti hanno, infatti, mangiato la foglia: la seduta a Montecitorio è durata solo lo spazio di un mattino, dopodiché i deputati sono tornati alle loro incombenze vacanziere. È stata, a pensarci bene, una inutile presa in giro che umilia quei parlamentari che, contrariamente a quanto comunemente si pensa, non sono affatto lavativi: anzi, si lamentano per non essere messi in condizione di lavorare in modo davvero concreto e costante: è, questo, il vero spreco della Casta. Tornando alla convocazione della Camera per il 20 agosto, mi chiedo quanto sia costata agli italiani questa trasferta romana di mezz’estate, considerando che i viaggi dei parlamentari sono a carico della collettività. Insomma, dopo il danno, la beffa.