Più forti del sisma

NON si può essere figli di un sisma minore. Mantova, il Mantovano, i mantovani sono lì. Con la loro rabbia composta, il loro dolore senza urla, la loro voglia, che si concretizza ogni giorno, di riprendere, lavorare, esserci. Eppure del terremoto mantovano non si parla, o se ne parla di sfuggita, con faticosa parsimonia, quasi […]

NON si può essere figli di un sisma minore. Mantova, il Mantovano, i mantovani sono lì. Con la loro rabbia composta, il loro dolore senza urla, la loro voglia, che si concretizza ogni giorno, di riprendere, lavorare, esserci. Eppure del terremoto mantovano non si parla, o se ne parla di sfuggita, con faticosa parsimonia, quasi a voler liquidare in fretta il capitolo meno importante di una grande, epocale tragedia.

COME se la fortunata circostanza che le due scosse del maggio di un anno fa non abbiano provocato vittime fosse da considerare una sorta di «diminutio». I mantovani sono stati così costretti all’umiliante rivendicazione di essere a loro volta parte della sciagura nazionale, a ribadire, anche gridare (si spera non al vento) un «siamo anche noi terremotati». Un anno fa l’amministrazione provinciale ha varato un piano di comunicazione con il duplice scopo di raccogliere fondi per la ricostruzione del territorio e di lanciare una campagna informativa. Con uno slogan: «Il terremoto ha colpito anche in Lombardia». Un richiamo rivolto ai distratti, ai dimentichi. Malinconico, paradossale essere costretti a propagandare le proprie disgrazie. Eppure necessario perché il sisma mantovano non venisse dimenticato. E lo è stato. Il decreto governativo che assegnava i primi 500 milioni sui 2.500 previsti all’inizio ne attribuiva soltanto 20 (il 4 per cento) ai Comuni del Mantovano contro i 475 toccati invece all’Emilia-Romagna. Briciole. Un’offesa per i 41 paesi terremotati, i 3.500 residenti costretti fuori casa, l’agricoltura messa in ginocchio, l’imprenditoria ferita, i fedeli privati delle loro chiese. Poi il bilancino della giustizia ha fatto sì che la stima salisse al 6,8 per cento, i milioni diventassero 31 in più. I mantovani sanno essere fieri e dignitosi nello stesso tempo, laboriosi e silenziosi. Il terremoto non li ha abbbattuti. Hanno saputo essere più forti. Hanno fatto, stanno facendo, faranno la loro parte. La politica faccia la sua. Non dimenticando Mantova.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net