VIVO UN PAPA, se ne fa un altro: Papa Jorge, Francesco, gesuita e fraterno amico del cardinale Martini. Nonostante la delusione per la mancata elezione dell’arcivescovo di Milano, Ettore Scola, resto con il cuore pieno di ammirazione perché la Chiesa – nonostante i tanti problemi, i veleni, le lotte intestine che hanno costretto un pontefice a dimettersi -, ha dimostrato di essere viva e di non deludere il popolo dei fedeli che ha aspettato, fiducioso, il nuovo Padre.
Anche se sudamericano, Francesco porta un po’ di luce a noi italiani in questo oscuro buio che ci avvolge da troppo tempo, ormai: la forza della millenaria istituzione fa apparire ridicole e sbiadite le nostre misere polemiche politiche. E mi sono venute le lacrime agli occhi quando l’Inno di Mameli è stato suonato e cantato nella piazza: un segnale che anche l’Italia può farcela. E, in fin dei conti, Papa Bergoglio è un italo-argentino.
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