Ora ci vuole l’esercito

IL MINISTRO dell’Interno, Angelino Alfano, ha toccato ieri con mano quanto l’emergenza sicurezza abbia raggiunto a Milano, la città più europea di Italia, i massimi livelli di guardia. Mentre, infatti, il titolare del Viminale presiedeva in prefettura un vertice sull’ordine pubblico, 48 ore dopo l’annuncio dell’invio immediato di altri 140 poliziotti e carabinieri, scene da Far […]

IL MINISTRO dell’Interno, Angelino Alfano, ha toccato ieri con mano quanto l’emergenza sicurezza abbia raggiunto a Milano, la città più europea di Italia, i massimi livelli di guardia. Mentre, infatti, il titolare del Viminale presiedeva in prefettura un vertice sull’ordine pubblico, 48 ore dopo l’annuncio dell’invio immediato di altri 140 poliziotti e carabinieri, scene da Far West, con bottiglie molotov e colpi di mazza, sono andate in onda nella centralissima Via della Spiga, ovvero zona Montenapoleone, cuore pulsante del quartiere chicchissimo dello shopping che, nei mitici anni ‘80, era stata ribattezzato il fiore all’occhiello della “Milano da bere”. Non solo: nel pomeriggio, è stata trovata una donna morta sulle scale di un elegante palazzo in zona Fiera, in un luogo, quindi, tutt’altro che isolato e marginale. Tornando alla rapina, l’oreficeria presa di mira già in febbraio aveva subito l’assalto dei soliti ignoti, ma l’ultimo bilancio è stato più grave, con 2 impiegati feriti, a conferma che l’emergenza-criminalità è sfuggita di mano.

Dopo il furto con scasso di tre mesi fa, i negozianti di Montenapo avevano organizzato un servizio di vigilanza privata per contrastare l’ondata criminale. Come si vede, non c’è stato, purtroppo, alcun effetto deterrente significativo e la situazione rischia di deflagrare. Anche perché stiamo assistendo a due tipi di fenomeno criminale: gli atti folli, senza un perché – Kabobo nell’alba delle picconate – e l’escalation delle rapine – compresa quella sulla A9, la Como-Chiasso -, con metodi, attrezzature e impiego di uomini che ricordano i grandi colpi del secolo. Milano come quella di via Osoppo? Difficile dirlo, certo non possiamo illuderci di battere la deliquenza dilagante con un pugno di uomini in più. È vero che mancano i fondi pubblici, che Stato, Regioni e Comuni sono al verde, ma i campanelli d’allarme si stanno moltiplicando: bisogna attribuire al problema sicurezza la priorità assoluta. La disoccupazione aumenta, la povertà incalza e l’angoscia ci assilla: la criminalità, a cominciare da quella piccola, non può che trovare nuova linfa vitale. Alfano deve, quindi, passare subito alla fase due: l’invio a Milano dell’esercito che dovrà svolgere compiti di pattugliamento per le vie della città. Una volta tanto, ascoltiamo i cittadini.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net