O Roma o morte

«CON RIFERIMENTO all’invito indicato in oggetto si comunica che per sopravvenuti impegni fuori sede del sig. Prefetto, l’incontro del 5 novembre p.v. è stato annullato». Ecco l’e-mail, in perfetto stile burocratese, che mi è arrivata ieri dalla Prefettura di Milano. Non ci vuol molto a capire quali siano «i sopravvenuti impegni fuori sede» di Tronca. […]

«CON RIFERIMENTO all’invito indicato in oggetto si comunica che per sopravvenuti impegni fuori sede del sig. Prefetto, l’incontro del 5 novembre p.v. è stato annullato». Ecco l’e-mail, in perfetto stile burocratese, che mi è arrivata ieri dalla Prefettura di Milano. Non ci vuol molto a capire quali siano «i sopravvenuti impegni fuori sede» di Tronca. Già da domenica, infatti, il rappresentante del Governo si è trasferito armi e bagagli a Roma dove, come commissario straordinario, ha subito incontrato il Papa e iniziato la sua corsa contro il tempo, dopo la maratona dell’Expo, per rimediare a tutti gli errori collezionati dall’ex sindaco capitolino Marino in vista del prossimo Giubileo. Il rappresentante del Governo ha fatto bene ad annullare l’impegno di giovedì perché ormai l’emergenza romana ha la precedenza su tutto il resto. È, comunque, un vero peccato che l’ex-Prefetto di Milano abbia dovuto rinunciare al convegno per il semplice motivo che il tema dei lavori era a lui particolarmente congeniale. L’incontro italo-francese era, infatti, tutto un programma: «Destini incrociati nella Storia: da Napoleone a Garibaldi». Sappiamo bene che Tronca è un grande studioso garibaldino e conosce ogni impresa dell’Eroe dei due mondi: non avrà, quindi, rinunciato a cuor leggero a parlare del suo idolo. Ma, a questo punto, senza considerare i destini altrettanto incrociati che legano la capitale vera a quella economica d’Italia, non c’è più soltanto Parigi che vale bene una messa. La morale della storia si ripete: o Roma o morte. giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net