Non chiamatelo “presidente”

TRA I PAPABILI per il Quirinale resta ancora in lizza Pierluigi Castagnetti, cattolico di sinistra e antico assistente di don Dossetti. Nonostante le divisioni – lui parlamentare del Pd anche nella sedicesima legislatura, io dall’altra parte dell’emiciclo -, si è creato tra noi un ottimo “feeling” e, spesso e volentieri, ci siamo scambiati qualche battuta […]

TRA I PAPABILI per il Quirinale resta ancora in lizza Pierluigi Castagnetti, cattolico di sinistra e antico assistente di don Dossetti. Nonostante le divisioni – lui parlamentare del Pd anche nella sedicesima legislatura, io dall’altra parte dell’emiciclo -, si è creato tra noi un ottimo “feeling” e, spesso e volentieri, ci siamo scambiati qualche battuta nel Transatlantico. Quando, per una breve stagione, ero stato indicato come possibile “outsider” per scendere in campo nella corsa a primo cittadino di Bologna, lui mi aveva cominciato a chiamare “sindaco”: “signor sindaco” di qua, “signor sindaco” di là. Anche se Pierluigi lo faceva con le migliori intenzioni del mondo, non mi ha portato particolarmente fortuna tanto è vero che mi sono ritirato prima ancora di candidarmi ufficialmente. Leggo ora che Castagnetti resta nella rosa dei possibili pretendenti al Colle al posto di Napolitano. Ovviamente sarei molto contento se riuscisse a battere l’agguerrita concorrenza, ma, per scaramanzia, non lo chiamerò “signor presidente”. Per il momento.