Non basta l’Oscar

SE, SOLO QUALCHE anno fa, l’Italia da Oscar, con la statuetta vinta da Sorrentino e Servillo a Los Angeles, ci avrebbe riempito di gioia per giorni e giorni, oggi l’orgoglio per il giusto riconoscimento al cinema italiano sembra quasi assorbito dal solito tran-tran quotidiano. La crisi economica è tale, i problemi sono così grandi, la […]

SE, SOLO QUALCHE anno fa, l’Italia da Oscar, con la statuetta vinta da Sorrentino e Servillo a Los Angeles, ci avrebbe riempito di gioia per giorni e giorni, oggi l’orgoglio per il giusto riconoscimento al cinema italiano sembra quasi assorbito dal solito tran-tran quotidiano.

La crisi economica è tale, i problemi sono così grandi, la tristezza che ci assorbe è così diffusa, che facciamo proprio fatica a uscire da questo stato depressivo che ci stritola. Eppure, siamo sempre stati bravi ad esultare per le vittorie, soprattutto sportive: se il successo di Gino Bartali al Tour de France del 1948 evitò una insurrezione popolare dopo l’attentato a Togliatti, il trionfo dell’Italia sul Brasile ai mondiali di calcio del 1982, in Spagna, ci fece trascorrere notti magiche mai più vissute. Adesso non riusciamo ad entusiasmarci neppure per l’insperato successo del nostro Sorrentino nella capitale mondiale del cinema.

Insomma, è proprio il caso di ripartire. Speriamo che “La grande bellezza” abbia un effetto ritardato, nel senso che, dopo il primo approccio dominato quasi dall’indifferenza, sia in grado di dare una scossa ai nostri animi paralizzati. Non bastano solo i dati congiunturali sulla possibile ripresa economica a rilanciare un Paese intero, ci vuole anche lo spirito giusto. Se l’Italia è davvero da Oscar, comportiamoci da primi della classe.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net