L’EXPO 2015 sta diventando per Milano, per la Lombardia e, forse, anche per tutta l’Italia, una specie di ultimo approdo. Una bella occasione per sconfiggere quella Grande Depressione che opprime, con i suoi grigi tentacoli, i cieli azzurri della penisola: si possono, finalmente, cambiare le carte in tavola per dare una boccata di ossigeno a tutti quei laboriosi meneghini (e non solo) che si sono visti sfuggire di mano le opportunità di lavoro e che sognano di mettersi nuovamente in gioco per dimostrare quanto valgono. Tutti gli addetti ai lavori mi confermano, però, che ci sono, purtroppo, grandi ritardi nella tabella di marcia: la fatidica quota ‘meno 500’ al d-day si sta avvicinando e la volata finale degli organizzatori non è ancora cominciata . Altri, soprattutto commercianti, sono preoccupati perché non vedono niente di nuovo in cantiere e cominciano, seriamente, a dubitare che la città sarà pronta per l’appuntamento.

Ecco perché ho appreso molto positivamente la notizia che Roberto Maroni abbia annunciato , alla Berghem Fest, che, prima di Natale, lascerà la segreteria della Lega per dedicarsi a tempo pieno alla Regione Lombardia, partendo, ovviamente, dall’Expo. In questi primi mesi della sua guida dopo la tempesta Formigoni, ero restato sinceramente deluso. Bobo sembrava l’ombra di se stesso e, soprattutto, la controfigura dell’efficiente e pragmatico titolare del Viminale che ha retto il dicastero con piglio sicuro. Di sicuro, il miglior ministro dell’Interno degli ultimi anni.

Cosa era successo al redivivo Fouché che, invece, assomigliava sempre più all’omino incerto ed titubante della imitazione di Crozza al cospetto di Bossi? In effetti, credo proprio che il braccio di ferro con il Senatur, il suo primo maestro, abbia un po’ distratto Maroni. Bene ha fatto, dunque, a decidere di lasciare il timone della Lega. Non so se il passo indietro di Boba possa considerarsi una mezza vittoria per il fondatore del Carroccio che, anche di recente, aveva minacciato una scissione dal partito. Penso, ad ogni modo, che si tratti di un grande successo per la Lombardia: in questo momento, un governatore ‘full time’ è più che mai necessario. Anzi, sarebbe importante che Maroni si concentrasse da subito sulla Regione. Ho sempre nutrito stima per lui, ma la partita che si giocherà nei prossimi mesi è decisiva: è l’ora di uscire dagli spogliatoi e di gettarsi anima e corpo per vincere la sfida dell’Expo.