Mordi e fuggi

QUALCUNO li ha definiti i mondiali “mordi e fuggi” dell’Italia. Definizione azzeccata perché l’unico vero marchio dell’apparizione degli azzurri in Brasile sono i segni dei denti appuntiti dell’uruguagio (o giaguaro) Suarez sulla spalla del povero Chiellini. Per il resto nulla, a parte la figuraccia dei “Prandelli d’Italia” (povero Mameli…). A 24 ore dalla nostra cacciata […]

QUALCUNO li ha definiti i mondiali “mordi e fuggi” dell’Italia. Definizione azzeccata perché l’unico vero marchio dell’apparizione degli azzurri in Brasile sono i segni dei denti appuntiti dell’uruguagio (o giaguaro) Suarez sulla spalla del povero Chiellini. Per il resto nulla, a parte la figuraccia dei “Prandelli d’Italia” (povero Mameli…). A 24 ore dalla nostra cacciata con ignominia, i tifosi hanno già riposto i tricolori, anche se il lutto durerà ancora per qualche tempo: in passato, le vittorie degli azzurri ai mondiali (1982, 2006) erano servite a lenire dolori extra-calcistici, oggi neppure il pallone è capace di addolcire le “gelide notti” dell’estate italiana.

Pazienza, pensiamo al dopo. E, allora, chiediamoci chi prenderà il posto di Cesare Prandelli che ha sbagliato proprio tutto, persino le dichiarazioni finali nel giorno delle dimissioni. Qualcuno ha parlato dell’arrivo di Capello, ma considerando quanto Fabio guadagni alla guida della nazionale russa, peraltro anch’essa eliminata dal torneo iridato, mi sembra un’ipotesi poco realistica. Qui non ci vuole un altro milanista come Allegri, ma un tipo alla Alberto Zaccheroni che ha fatto crescere, in questi anni, un Paese morto, calcisticamente parlando, come il Giappone, anche se pure lui è stato eliminato ai Mondiali. Dopo il terremoto di Fukushima, Zac confessò di avere imparato molto dai nipponici che, nonostante l’apocalisse, non furono presi dal panico, ma continuarono, con ordine, a svolgere le loro attività. Oggi abbiamo anche noi bisogno di un samurai, romagnolo come Sacchi, per ricominciare daccapo a scalare, con umiltà, il monte Olimpo del calcio.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net