Milano über Alles

FINO A SABATO scorso, lo confesso, quando sentivo la parola “Über”, mi veniva in mente solo il nome di battesimo di un collega giornalista di Ravenna. In Romagna, si sa, siamo davvero creativi  su questo fronte: ricordo amici e amiche che si chiamano Cladis, Meris, Mannes e, appunto, Über. Adesso, però, ho scoperto che l’ultimo dell’appello […]

FINO A SABATO scorso, lo confesso, quando sentivo la parola “Über”, mi veniva in mente solo il nome di battesimo di un collega giornalista di Ravenna. In Romagna, si sa, siamo davvero creativi  su questo fronte: ricordo amici e amiche che si chiamano Cladis, Meris, Mannes e, appunto, Über. Adesso, però, ho scoperto che l’ultimo dell’appello è la sigla del gigante americano che sfida i taxi tradizionali di Milano via Internet. Un duello tra il nuovo che avanza, all’insegna  dell’App, e il vecchio che resiste con tutti i mezzi a disposizione, a cominciare dallo sciopero ad oltranza. Succede sempre così quando si cambia rotta: il “déjà vu” si arrocca a difesa di vecchi e antichi privilegi, magari piccoli, ma che, di questi tempi, vogliono dire la sopravvivenza.  Verrebbe da dire: che se la vedano tra loro. Il problema è che il braccio di ferro tra gli addetti ai lavori si sta combattendo sulla pelle dei milanesi e, soprattutto, dei turisti. Poveri cittadini e non che, per quattro giorni, non hanno trovato un taxi neppure a peso d’oro. La città della Madonnina ha vissuto un lungo coprifuoco all’insegna del “fai da te”. Ci sono racconti apocalittici del lungo “blackout”:  persone che, alle due di notte, hanno attraversato a piedi mezza città per mancanza di qualsiasi mezzo pubblico, perché, ad una certa ora, anche metro e autobus vanno a nanna. Altri che hanno dovuto dormire a Milano, perché non riuscivano a raggiungere la Stazione Centrale e il loro treno per la destinazione finale. Qualcun altro, poi, è stato costretto a restare in casa con le braccia conserte, come i tassisti in sciopero. Per non parlare dei disagi preannunciati da oggi negli scali aeroportuali per via della vicenda Sea Handling. Se è questa la Milano da bere, la Milano di Expo 2015, allora meglio andare direttamente a Dubai, sede della successiva Esposizione Universale. Si è accorto il sindaco Pisapia dell’emergenza? Altro che Milano über alles.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net