Milano Marittima

FREQUENTO MILANO MARITTIMA da una vita. Nella ridente cittadina turistica, inventata da pionieri milanesi poco più di un secolo fa, trascorro da sempre le mie ferie e confesso, quindi, di avere provato quasi un moto di orgoglio quando, ieri, un giornale ha ribattezzato Milano Marittima  la grande metropoli lombarda finita, disgraziatamente, sott’acqua: un po’ di Romagna sotto […]

FREQUENTO MILANO MARITTIMA da una vita. Nella ridente cittadina turistica, inventata da pionieri milanesi poco più di un secolo fa, trascorro da sempre le mie ferie e confesso, quindi, di avere provato quasi un moto di orgoglio quando, ieri, un giornale ha ribattezzato Milano Marittima  la grande metropoli lombarda finita, disgraziatamente, sott’acqua: un po’ di Romagna sotto la Madonnina, ho pensato.

Al di là delle battute, lo spettacolo dell’altra mattina con la città in ginocchio per lo straripamento del Seveso è stato desolante: è mai possibile che una capitale d’Europa proiettata verso il futuro e sede, tra meno di trecento giorni, della più importante Esposizione Universale della storia, finisca KO per un banale acquazzone estivo?

Non voglio lanciare accuse all’amministrazione comunale e al sindaco Pisapia, altri l’hanno già fatto, posso solo dire che Milano e i milanesi non meritano tanti disagi. Mi è venuto in mente che c’è un piccolo traghetto che collega Milano Marittima a Cervia, attraversando il canale che divide i due borghi adriatici: quel traghettino assomiglia molto al canotto a remi che, martedì scorso, per la cifra di cinque euro, ha consentito ai residenti il passaggio tra le due sponde del sottopasso di via Negrotto allagato. Anche in questo caso, i milanesi non scherzano: per il traghetto di Milano Marittima si paga solo mezzo euro a corsa più un supplemento per la bicicletta portata a mano.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net