Milano da bere Milano frizzante

LA MILANO da bere degli anni Ottanta è diventata la Milano frizzante dell’anno dell’Expo. C’è voluto il “Financial Times” – con una pagina d’inchiesta dal titolo che è tutto un programma, “Milan’s makeover” – a far scoprire ai grandi quotidiani una verità che, nel nostro piccolo, andiamo ripetendo da tempo, a dispetto della crisi. La […]

LA MILANO da bere degli anni Ottanta è diventata la Milano frizzante dell’anno dell’Expo. C’è voluto il “Financial Times” – con una pagina d’inchiesta dal titolo che è tutto un programma, “Milan’s makeover” – a far scoprire ai grandi quotidiani una verità che, nel nostro piccolo, andiamo ripetendo da tempo, a dispetto della crisi. La recessione non ha certamente risparmiato la città della Madonnina, ma la metropoli ha dimostrato di voler davvero voltare pagina. Basta guardare lo “skyline” dalle parti di piazza Gae Aulenti e di Porta Nuova per capire che Milano ha ripreso linfa vitale. Quelle forme liquide e slanciate, quei riflessi di vita metropolitana che si specchiano sulle pareti dei nuovi giganti, rendono Milano la nuova Delft, simile al capolavoro assoluto dipinto da Veermer nel 1660, proiezione della nostra anima e dei nostri sogni verso un futuro più alto ed armonico. La volontà di ripartire dei milanesi prescinde, in ogni caso, dalla grande kermesse che chiuderà i battenti a fine ottobre: ecco perché siamo convinti che l’effetto-traino dell’Expo andrà avanti per molti anni ancora. Successe oltre un secolo fa con l’Esposizione Universale del 1906, accadrà anche nel 2015. Certo, gli incidenti e le violenze del Primo Maggio nel centro della città non hanno dato una buona immagine meneghina nel mondo, ma la reazione dei cittadini, con gli oltre ventimila in piazza a ripulire i muri imbrattati, ha ampiamente riscattato quell’apocalittico pomeriggio festivo di guerriglia. Una risposta immediata che ha cancellato il grigio fumo delle auto incendiate e ha ridato luce alla città. Noi di Milano guardiamo in alto e nulla ci può tirare giù. giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net