Milano, 1° Maggio schizofrenico

NEL SABATO del villaggio è tornato un timido sole. Dopo un Primo Maggio plumbeo, con aria di tempesta sulla Madonnina, ieri i milanesi hanno potuto contare i danni dello squallido pomeriggio che doveva essere di festa e si è trasformato in un incubo metropolitano. Schizofrenia pura tra il trionfo renziano all’inaugurazione dell’Expo, la grande soirée […]

NEL SABATO del villaggio è tornato un timido sole. Dopo un Primo Maggio plumbeo, con aria di tempesta sulla Madonnina, ieri i milanesi hanno potuto contare i danni dello squallido pomeriggio che doveva essere di festa e si è trasformato in un incubo metropolitano. Schizofrenia pura tra il trionfo renziano all’inaugurazione dell’Expo, la grande soirée della Scala con le autorità sedute nel palco reale e, dall’altra parte, le scene apocalittiche degli scontri nelle vie del centro. Se i black bloc volevano ottenere lo scopo di distrarre l’attenzione del mondo dalla grande vetrina di Rho-Pero ci sono perfettamente riusciti. Sono stati capaci anche di ingannare le forze dell’ordine, perché sotto le tute mimetiche, i mantelli neri e i passamontagna, diversi antagonisti erano in giacca e cravatta e, dopo avere messo a ferro e fuoco la città, si sono sfilati la loro uniforme di guerriglieri allontanandosi del tutto indisturbati. E’ una sconfitta per tutti. Per Milano che, come abbiamo scritto nell’edizione straordinaria del “Giorno” di ieri, è stata ferita e umiliata con auto distrutte, negozi e agenzie bancarie devastate, carabinieri e poliziotti contusi.

UN’OFFESA imperdonabile, alla città intera, con le autorità preposte ai servizi di sicurezza che non sono state capaci di contenere gli incidenti, nonostante la manifestazione fosse programmata da tempo.

NON CI SONO giustificazioni per le azioni dell’altro giorno e tutti debbono prendere le distanze da questi gesti vergognosi di teppismo. Un giudizio che non può essere solo personale come ha, disgraziatamente, affermato la conduttrice televisiva che venerdì commentava, in diretta, gli incidenti. Quei finti giovani, con i volti coperti che si nascondono dietro gli slogan vecchi come loro,  senza nessuna idealità se non quella di distruggere ogni cosa, non possono godere di alcuna connivenza o copertura. Mi è sembrato che fosse tutto organizzato dall’inizio: lasciare campo libero alle anime nere, con alcuni destinati a fare il lavoro sporco sotto gli occhi complici di molti altri. Non ci sono buoni e cattivi in questi cortei, sono tutti colpevoli: erano venuti per fare del male alla città lombarda e non c’è altro da dire.

ORA SI CERCA di correre ai ripari, ma il danno, d’immagine soprattutto, è stato compiuto: ieri persino i notiziari australiani hanno parlato dei fatti di Milano. Prima dell’edizione 2015, avevo scritto réportages sugli Expo di Tsukuba, in Giappone, di Brisbane, in Australia, di Vancouver, in Canada: sono state le grandi sfide dell’uomo per un futuro migliore e non soltanto sul piano tecnologico: non mi era mai capitato di parlare, in quelle occasioni, di violenze, di incendi, di devastazioni. a Milano, è purtroppo, successo: la città che accoglie tutti, offrendo opportunità altrove inimmaginabili, non se lo meritava. Nondimenticheremo.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net