Meglio abolire la Camera?

HA RAGIONE Marcello Veneziani pronto a sostenere che, piuttosto del Senato, bisognerebbe abolire la Camera dei Deputati? Sinceramente non lo so, ma, in effetti, la Camera Bassa ha funzionato male fin dall’unificazione d’Italia, quando non c’era ancora Montecitorio ma Palazzo Carignano. BASTA RILEGGERE le pagine di Ferdinando Petruccelli della Gattina, eletto, nel 1861, tra i banchi […]

HA RAGIONE Marcello Veneziani pronto a sostenere che, piuttosto del Senato, bisognerebbe abolire la Camera dei Deputati? Sinceramente non lo so, ma, in effetti, la Camera Bassa ha funzionato male fin dall’unificazione d’Italia, quando non c’era ancora Montecitorio ma Palazzo Carignano.

BASTA RILEGGERE le pagine di Ferdinando Petruccelli della Gattina, eletto, nel 1861, tra i banchi dell’opposizione nella prima legislatura del Regno d’Italia, per rendersi conto che già allora c’erano problemi con gli onorevoli.

Il giornalista meridionale, prestato alla politica, decise di scrivere un libro sulla sua deludente esperienza parlamentare a Torino: «Impresi il mio libro per distrarmi dalle noie delle sedute, ove non si trattano che di affari di campanile». Sono trascorsi più di 150 anni dal bilancio negativo di quell’esperienza, ma i problemi sono gli stessi di allora. Come eliminare le lungaggini parlamentari? Come impedire che la prassi dei veti e dei controveti finisca per paralizzare ogni attività? Non c’è, purtroppo, nulla di nuovo sotto il sole d’Italia e se continuiamo a essere alle prese con gli stessi bizantinismi già emersi oltre un secolo e mezzo fa, non dobbiamo illuderci troppo, ancora una volta, sulla possibilità di varare in tempi stretti qualche riforma a cominciare da quella elettorale. A meno che Renzi e Berlusconi non riescano a compiere un piccolo miracolo…

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net