Mai svegliare il Cnel che dorme

IL PRESIDENTE del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato l’abolizione del Cnel, il Consiglio nazionale economia e lavoro, un ente inutile e costoso, che dovrebbe proporre leggi in materia di lavoro, ma che, in realtà, funziona quasi a vuoto. Appena il premier ha finito di parlare  è scoppiata la rivolta dei dipendenti nel palazzo dentro il Parco […]

IL PRESIDENTE del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato l’abolizione del Cnel, il Consiglio nazionale economia e lavoro, un ente inutile e costoso, che dovrebbe proporre leggi in materia di lavoro, ma che, in realtà, funziona quasi a vuoto.

Appena il premier ha finito di parlare  è scoppiata la rivolta dei dipendenti nel palazzo dentro il Parco di Villa Borghese: oggi, la soppressione dell’organo costituzionale, una volta pomposamente chiamato  “la terza Camera”, non appare più così remota. All’argomento Cnel, che non serve quasi a nulla ma pesa invece sul bilancio dello Stato, ho dedicato, come sanno i lettori del “Giorno”,  articoli su articoli ottenendo solo risposte evasive. Adesso è sceso, addirittura,  in campo il premier che, però, deve stare attento a non sottovalutare la reazione dei componenti del Consiglio.

Il presidente, Antonio Marzano, ha già  indetto ieri un’assemblea urgente (oltre ai componenti del Consiglio, si sono mobilitati un’ottantina di dipendenti che saranno, comunque, ricollocati) al grido di “Giù le mani dal Cnel!”. Matteo farà bene a non alzare le mani in segno di resa. Mi chiedo e vi chiedo: sarà, davvero, la volta buona per cancellare questo ente inutile?  Considerando i precedenti, personalmente non mi fido: mai svegliare il Cnel che dorme.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net