Le due facce Rai tra ingaggi favolosi e carriere politiche

Cosa ne pensa delle parcelle astronomiche che la Rai, un ente pubblico, distribuisce alle star della tv di Stato? Non è vergognoso che, in tempi di crisi, si assegnino parcelle così alte? E cosa ne pensa di Maurizio Crozza che, per evitare altre polemiche, è rimasto a La7 sbattendo la porta a Viale Mazzini? Laura […]

Cosa ne pensa delle parcelle astronomiche che la Rai, un ente pubblico, distribuisce alle star della tv di Stato? Non è vergognoso che, in tempi di crisi, si assegnino parcelle così alte? E cosa ne pensa di Maurizio Crozza che, per evitare altre polemiche, è rimasto a La7 sbattendo la porta a Viale Mazzini?

Laura Rondelli, Milano

QUANDO PENSO alla Rai, mi viene in mente Giano bifronte, con due teste e due cervelli: da una parte ci sono ottime professionalità esterne che, però, ti fanno troppo la morale dall’alto dei loro ingaggi favolosi, dall’altra ti rendi invece conto che, sull’altro piatto della bilancia, le carriere interne di viale Mazzini, spesso e volentieri, non sono determinate dal merito, ma dalla tessera politica. Mi dispiace, onestamente, che Maurizio Crozza non si trasferisca, armi e bagagli, in Rai, ma lui ha fatto la scelta più giusta: a differenza di molti colleghi, che predicano bene e razzolano male, lavorerà, soprattutto, con La7 che è una tv privata e spende come vuole i suoi soldi. Per 5 anni ho fatto parte della Commissione di Vigilanza Rai e, se posso trarre un insegnamento da quella esperienza, dico: non è mai troppo tardi per privatizzare l’ente radiotelevisivo.

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net