L’agonia dell’euro

HO PARTECIPATO ieri ad un’interessante conferenza del professore francese François Heisbourg, guru delle strategie internazionali e autore di un libro molto interessante sul futuro della moneta comune. L’incontro, organizzato dall’imprenditore Ernesto Preatoni, mi ha aperto gli occhi sui prossimi scenari del Vecchio Continente. Anche se a Palazzo Chigi siede Matteo Renzi  – già ribattezzato, con una […]

HO PARTECIPATO ieri ad un’interessante conferenza del professore francese François Heisbourg, guru delle strategie internazionali e autore di un libro molto interessante sul futuro della moneta comune. L’incontro, organizzato dall’imprenditore Ernesto Preatoni, mi ha aperto gli occhi sui prossimi scenari del Vecchio Continente. Anche se a Palazzo Chigi siede Matteo Renzi  – già ribattezzato, con una punta di cattiveria, Cola di Renzi –  in grado di promettere mari e monti, il destino dell’euro appare segnato. L’economista Paolo Savona, che ha sempre manifestato grandi dubbi sulla moneta europea, suggerisce anche una data per il d-day: un paio di anni al massimo.

LA SITUAZIONE è, infatti, destinata ad appesantirsi ulteriormente e anche i tedeschi, pressati da francesi e italiani, saranno costretti a rivedere la loro posizione. Forse provare a fare un passo indietro prima della catastrofe non sarebbe poi male – hanno affermato gli economisti presenti all’incontro – anche perché, e su questo punto i nostri politici continuano a sbagliare, essere contro l’euro, non significa affatto essere contro l’Europa, anzi.  Proprio se si vuole salvare l’ideale europeistico, che non può essere solo un’utopia, occorre sacrificare la moneta comune che ci sta trascinando verso l’abisso. Troveremo degli eroi capaci di convincere i partner europei a studiare dei rimedi efficaci, prima che sia troppo tardi?

giancarlo.mazzuca@ilgiorno.net