CARNEADE chi era costui? Così, nel gennaio scorso, i mass-media dipingevano Sergio Mattarella. Oggi tutto è cambiato: il presidente della Repubblica sta per spegnere la prima candelina e sembra aver preso confidenza con il ruolo. Per molti mesi, il nuovo inquilino del Quirinale ha preferito starsene zitto: si è limitato ad osservare dall’alto del Colle. Un silenzio che non è garbato a molti giornali subito pronti a prendere le distanze da questo siciliano atipico. Non c’era certo bisogno di Crozza per fare la parodia di un uomo all’apparenza incolore, dopo le vulcaniche esternazioni del suo predecessore, quel Giorgio Napolitano che aveva provocato molti mal di pancia. Re Giorgio aveva, infatti, preso un po’ troppo gusto al potere indossando spesso i panni del protagonista all’eccesso: pensiamo solo al siluramento del governo Berlusconi, con Mario Monti in sala d’attesa già da sei mesi, e all’affondamento di Enrico Letta con un certo Renzi.

LOGICO, quindi, che dopo la tempesta, come dice la poesia, ci volesse un po’ di quiete e il taciturno Sergio era stato fortissimamente voluto dal sindaco d’Italia proprio per queste sue peculiari caratteristiche. E così è stato perché sul Colle sembrava salito un signor Nessuno. Poi, però, gli italiani hanno cominciato a conoscere meglio il nuovo Capo dello Stato e ad apprezzarne alcune doti come la signorilità e la delicatezza. È capitato anche a me: l’ho incontrato in tre occasioni e ogni volta è stato meglio. Quando mi presentai, lui, con un sorriso simpatico e un gesto accogliente, esclamò: «Ma io la conosco!». Insomma, non era affatto quel personaggio grigio che ci avevano descritto. Adesso molti giornalisti si sono ricreduti sul conto di Mattarella ma quando scrivemmo le prime note positive sul suo conto, nel giugno scorso, eravamo quasi una voce nel deserto.

IN QUESTI GIORNI, c’è, poi, stato un ulteriore salto di qualità. È come se il capo dello Stato avesse finito il suo anno sabbatico per entrare completamente nel ruolo esercitando in pieno tutte le sue prerogative. Basta guardare come ha preso posizione nella vicenda delle banche: prima ha affermato che i risparmiatori debbono essere meglio tutelati, poi si è assunto una parte attiva di mediatore tra governo, Banca d’Italia e Consob per cercare di superare l’“impasse” che rischia di minare la stabilità stessa del nostro sistema bancario. Non ha fatto la voce grossa, non è nel suo stile, ma è apparso deciso e determinato tanto che, secondo alcune indiscrezioni, il “nuovo corso” del Colle avrebbe provocato qualche malumore a Palazzo Chigi. Interpretazioni solo malevole perché non vedo conflitti all’orizzonte. Mattarella, come si dice a Milano, ha solo imparato a fare il suo mestiere: è, quindi, giusto che, in situazioni così gravi, il Presidente della Repubblica intervenga con decisione ricordando le giuste priorità. Il 31 dicembre, giovedì prossimo, ci sarà, comunque, il primo messaggio a reti unificate agli italiani dal Quirinale. C’è molta attesa e curiosità su quanto dirà il presidente: riuscirà a conquistare gli italiani? [email protected]