IN LOMBARDIA si stanno moltiplicando tanti scenari diversi che potrebbero avere evoluzioni imprevedibili. Non bastavano, infatti, le Politiche e le Regionali: dalle nostre parti, si sono aperti clamorosamente nuovi fronti. Ecco, dunque, il terremoto giudiziario, una vera e propria Tangentopoli-bis, che ha colpito l’Italia con l’epicentro proprio nelle nostre zone, tra Finmeccanica-Agusta, Formigoni, Proto e Angelo Rizzoli (che già trent’anni fa era incappato nello Ior di Marcinkus, quello stesso Ior che adesso ha dato filo da torcere a Benedetto XVI). Non basta: quasi contemporaneamente, si è aperta una nuova sfida elettorale: il conclave che, in marzo, dovrà dare al mondo il pontefice. Un fatto epocale. La fumata bianca della Cappella Sistina, che succede dopo lassi di tempo solitamente molto lunghi (“ogni morte di Papa”, appunto, che oggi, dopo le dimissioni di Ratzinger, diventa “ogni ritiro di Papa”).
ANCHE in questo caso, la nostra regione potrebbe avere un ruolo di primo piano con tre cardinali lombardi, Scola, Ravasi e Bagnasco, indicati tra i maggiori papabili. È vero che chi entra da Papa in conclave, solitamente ne esce cardinale, ma credo che, questa volta, i nostri principi della Chiesa abbiano davvero buone possibilità di essere eletti, soprattutto il primo. Con una curia romana così spaccata, il successore di Pietro dovrebbe, infatti, conoscere a menadito le segrete stanze del Vaticano e una eminenza italiana appare, in tal senso, avvantaggiata dopo il lungo interregno straniero di Giovanni Paolo II e dello stesso Ratzinger.

IL “TOTO-PAPA” sta già imperversando e possiamo già registrare un fatto incontestabile: per la prima volta, le elezioni politiche e regionali, a una decina di giorni dal voto, risultano oscurate da un’altra votazione: quella, ben più elevata, dei cardinali. E, tutto sommato, considerando il triste spettacolo mandato in onda dai nostri leaders politici, non mi sembra affatto un fatto negativo, anzi. Ma al di là di questi aspetti, se teniamo conto che tra pochi mesi i grandi elettori andranno a votare anche il nuovo presidente della Repubblica, il 2013 sarà, in tutti i sensi, un anno davvero unico: una tempesta perfetta che, forse, non si ripeterà più.
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